Negli ultimi anni, la diffusione del cappotto termico come sistema di riqualificazione energetica ha conquistato migliaia di proprietari di abitazioni in Italia, grazie ai suoi promettenti vantaggi in termini di isolamento, risparmio sui consumi e aumento del comfort. Tuttavia, sempre più esperti del settore segnalano la presenza di danni nascosti e spesso trascurati, che possono compromettere seriamente la salute della casa, generando problemi strutturali, mantellando rischi per gli abitanti e aggiungendo spese impreviste a distanza di tempo dall’intervento.
Principali cause dei danni del cappotto termico
Le criticità collegate al cappotto termico derivano, nella maggior parte dei casi, da una posatura errata o da una progettazione approssimativa. Errori nella preparazione delle superfici, uso di materiali di bassa qualità, sigillature imperfette dei giunti, e mancata considerazione dei movimenti della struttura portante possono già, nel giro di pochi mesi, tradursi in crepe, fessurazioni e presenza di muffe.
La scelta di pannelli isolanti e di finiture non idonee agli agenti atmosferici accelera ulteriormente il deterioramento.
Da non sottovalutare è l’impatto che possono avere urti accidentali e eventi atmosferici violenti sul sistema isolante, come grandinate particolarmente intense, vento, pioggia battente o infiltrazioni d’acqua dovute alla mancata impermeabilizzazione di terrazzi, balconi o infissi.
- Preparazione inadeguata delle pareti prima della posa
- Sigillature non corrette tra pannelli e negli angoli
- Pannelli isolanti con prestazioni inferiori a quanto dichiarato
- Eventi atmosferici e danni accidentali
- Presenza di infiltrazioni causata da errato montaggio di balconi e terrazzi
- Movimenti strutturali dell’edificio non considerati in fase di progettazione
Danni occulti e impatti sulla struttura
Uno degli allarmi più comuni riguarda la formazione di crepe e fessure sulla superficie esterna, che possono sembrare solo un difetto estetico ma, col tempo, si evolvono in veri e propri danni strutturali. Questi varchi incrementano i rischi di infiltrazioni d’acqua, portando al distacco di parti dell’intonaco e favorendo la crescita di muffa e alghe, specialmente in corrispondenza dei cosiddetti ponti termici.
La condensa interstiziale rappresenta una delle insidie meno visibili ma più dannose: quando la stratigrafia delle pareti non viene studiata con sufficiente attenzione, il vapore acqueo può accumularsi tra gli strati, generando un ambiente favorevole al proliferare di microrganismi. Questi fenomeni compromettono non solo la salute degli abitanti, ma anche la solidità della struttura muraria.
- Crescita di muffe nelle zone meno ventilate
- Perdita del colore e sbiadimento della finitura
- Rigurgiti e rigonfiamenti sulla superficie provocati dall’umidità intrappolata
- Distacco di parti dell’intonaco, con rischio di caduta di materiale
- Alterazione della qualità dell’aria interna a causa della muffa
Effetti collaterali sull’abitabilità e sui costi
L’effetto più immediato di un cappotto termico posato male è la riduzione dell’efficienza energetica promessa, con sprechi sulla bolletta e sensazioni di scomodità termica sia in inverno che in estate. Un cappotto deteriorato può peggiorare la situazione iniziale, e la presenza di umidità costante porta spesso alla necessità di interventi di bonifica o rifacimenti, con aggravio di spese e spreco di risorse.
Non va dimenticato che una coibentazione esterna, se troppo spessa, può incidere anche sugli spazi vivibili, riducendo la superficie disponibile di balconi e terrazzi. Aspetti poco considerati in fase di consultazione iniziale, ma che risultano rilevanti nel quotidiano.
Responsabilità e tutela del proprietario
La recente attenzione normativa ha stabilito precise responsabilità in caso di installazione difettosa: dalla fase di progettazione fino a quella di posa in opera, ogni figura professionale coinvolta, dal progettista all’impresa installatrice, è chiamata a rispondere di eventuali danni. I proprietari possono rivalersi attraverso vie legali quando il cappotto risulta inattivo o addirittura dannoso, cercando il risarcimento dei danni sostenuti e la rettifica delle opere non conformi.
- Norme di riferimento e obblighi per imprese e progettisti
- Documentazione da conservare per eventuali controversie
- Possibilità di ricorso legale in caso di danni occulti
- Consigli per verificare la corretta installazione e monitorare eventuali anomalie nel tempo
Prevenire i problemi: soluzioni e raccomandazioni
La prevenzione resta la migliore strategia: affidandosi a professionisti qualificati con comprovata esperienza, scegliendo materiali certificati e esigendo un attento studio preliminare della stratigrafia delle pareti, si limita fortemente il rischio di danni occulti causati dal cappotto termico.
Le raccomandazioni degli esperti includono:
- Verifica costante dell’integrità della superficie tramite ispezioni periodiche
- Controllo dello stato delle finiture e delle sigillature, specialmente dopo eventi atmosferici intensi
- Verifica igrometrica interna per rilevare precocemente muffe e condensa
- Documentazione fotografica e tecnica dei lavori eseguiti
- Richiesta di garanzie post-installazione e attestati qualitativi dei materiali impiegati
Alla luce di queste considerazioni, si comprende perché la semplice applicazione di un cappotto termico non può considerarsi una soluzione “fai da te” e richiede una cura meticolosa di ogni fase: progettazione, esecuzione, controllo e manutenzione costante.
Solo così è possibile evitare gli errori più frequenti e proteggere il proprio investimento da danni nascosti che compromettono la salubrità e la sicurezza dell’abitazione.
Prima di procedere all’installazione, è consigliabile informarsi sulle caratteristiche dei materiali isolanti disponibili, valutando vantaggi, svantaggi e compatibilità con la propria struttura. Solo un’analisi consapevole e tecnica può trasformare il cappotto termico da rischio occulto in opportunità di reale risparmio energetico e valore abitativo.